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The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III – Recensione – Versione PS5

Far sì che le saghe mantengano la loro freschezza è alquanto complicato, non importa se è in formato libro, film o videogioco. E ci sono molti fattori che ci fanno considerare i successive capitoli migliori o peggiori. Pertanto, dopo una seconda parte che ci ha lasciato un po’ freddi, cosa ci porterà la recensione di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III ? Diamo un’occhiata.

Il Gioco

Prima di iniziare, ricordiamo: il primo titolo Cold Steel ci ha fatto un’ottima impressione, sia per il modo in cui raccontava le cose sia per i buoni pilastri su cui era costruito il mondo. Il secondo, nel frattempo, intendeva sfruttarlo un po’ di più, ma non ci riusciva, sia per lo sviluppo della trama, che non si è approfondita troppo, sia per la sensazione di costante ripetizione di determinati eventi, lasciando poco all’immaginazione o la sorpresa. E cosa succede con questa terza puntata? Be’, deve molto ai suoi predecessori. In effetti, possiamo dire che la maggior parte del gioco è una copia carbone del primo titolo. Abbiamo di nuovo lezioni, tempo libero in una piccola città, eventi di pratica mensili in altre parti dell’impero. Tutto questo da un diverso punto di vista, ovviamente, dal momento che non siamo più studenti, ma insegnanti.

D’altra parte, dal secondo abbiamo, purtroppo, quel desiderio di ripetere lo stesso modus operandi per la risoluzione degli eventi, facendoci di nuovo non avere un senso di pericolo e di rimanere senza un fattore sorpresa durante questi eventi. Al massimo possiamo averlo pensando “E ora chi apparirà?”. Ma la cosa più divertente arriva quando, inaspettatamente, nonostante quanto sopra, il gioco sa tenere d’occhio cosa succede. Sì, colpevole, nonostante sembri un loop in termini di struttura, la storia sembra fare un passo avanti. Ciò si verifica sia per l’uso corretto dello stile del primo gioco, usando bene le basi del mondo che ha creato, sia per l’inclusione di vari dettagli che si collegano con altri titoli del franchise, che rendono il mondo simile a qualcosa di organico e che non tutto ruota intorno a Rean Schwarzer, per quanto il gioco stesso insista su di esso. E questo aiuta sia la storia principale che le missioni secondarie. Sebbene, ovviamente, tieni presente che lo stile anime continua a prevalere, quindi molti personaggi sono piuttosto cliché o daranno vita a scene molto ben note agli amanti di questa arte giapponese.

Gameplay e Altro 

The Trails of Cold Steel deve riconoscere una cosa: che ad ogni gioco, nella parte giocabile, aggiungono sempre qualcosa che li rende più interessanti. E questa volta non sarebbe stato di meno. Pur mantenendo le basi che lo caratterizzano, sono riusciti a dargli i tocchi necessari per farlo brillare da solo. Come si ottiene questo? Bene, dovremmo semplicemente menzionare un’aggiunta: la BP. Questi sono ottenuti nello stesso modo in cui abbiamo ottenuto i punti per effettuare attacchi congiunti in precedenza. Cioè, sfruttando una delle debolezze dei nemici fino a raggiungere un massimo di 5 unità di questa misura. Ora, anche se possiamo fare attacchi epici così articolati, possiamo anche dare ordini al nostro team. Occhio, non ordinare nello stile “vai e attacca quel nemico”. Ordini di stile tattico, che ci danno diversi effetti positivi, come un maggiore recupero del CP, la cancellazione del danno o la soppressione dei tempi di attesa per l’arte. Tutto questo durante una serie di turni precedentemente stipulati, dando un nuovo aspetto tattico ai combattimenti.

E credici, è davvero utile, soprattutto ad alti livelli di difficoltà. Aggiungete a questo i mini-giochi già noti, come pescare o cucinare, e aggiungere un nuovo gioco di carte che migliora la semplice ma divertente sezione extra dei capitoli precedenti. Per quanto riguarda la grafica, mantiene lo stile dei giochi precedenti, con personaggi e luoghi ricchi di dettagli. Le città sembrano davvero vive e la verità è che noi giocatori vogliamo visitarle. E, anche se abbiamo ancora dettagli un po’ scarsi e problemi di fisica (specialmente se si tratta di capelli e accessori quando interagiscono con i vestiti), il salto a PlayStation 4 si mostra. Tutto sembra molto più raffinato. E dettagli assurdi, come il movimento del personaggio mentre corre, sembra più reale. Non basta più muovere le gambe in rapido movimento. Ora l’angolo è più grande e si inclina abbastanza da renderlo umano e non qualcosa di robotico. Per quanto riguarda il tema musicale, la cosa che possiamo dire ha fatto un grande salto anch’esso. Ha temi MOLTO buoni, specialmente nelle lotte contro i boss, dove ancora una volta brillano di grande intensità. I doppiatori sanno anche come rimanere al loro livello, sebbene gli occidentali spesso suonino in qualche modo riluttanti, a volte privi di forza.

DLC? TUTTI SU PS5!

Trails of Cold Steel III arriva su PS5 con 26 DLC estetici. Possono essere riscattati dal menu DLC nella pagina degli strumenti. Dopo averli ottenuti possono essere equipaggiati dal menu dei costumi nel campo. Ma eccoli di seguito elencati:

1.       Thors Main Campus Uniforms

2.       Altina’s “Kitty Noir” Costume

3.       Musse’s “Coquettish Blue” Costume

4.       Juna’s “Crossbell Cheer!” Costume

5.       Rean’s Traveling Outfit (Cold Steel II)

6.       Rean’s Casual Clothes

7.       Juna’s Casual Clothes

8.       Kurt’s Casual Clothes

9.       Altina’s Casual Clothes

10.   Musse’s Casual Clothes

11.   Ash’s Casual Clothes

12.   Standard Glasses Set

13.   Ride-Along Black Rabbit

14.   Ride-Along Elie

15.   Ride-Along Dana

16.   Mask Set

17.   Hardcore Set

18.   Stylish Sunglasses Set

19.   Rare Eyewear

20.   Ride-Along School Renne

21.   Ride-Along Ozzie

22.   Mascot Headgear Set

23.   Juna’s “Lloyd Bannings” Costume

24.   Rean’s “Unspeakable” Costume

25.   Faculty Swimsuit Set

26.   Juna’s “Active Red” Costume”

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