Grazie ad una campagna su Kickstarter fortunatissima, lo studio inXile Entertainment, con la collaborazione di Techland, è riuscito a portare nelle sue casse ben 4 milioni di dollari, a fronte dei 900.000 mila richiesti inizialmente. Tutto questo nel 2013. Ben 4 anni dopo lo sviluppo si è concluso e gli sviluppatori son riusciti a portare alla luce il seguito spirituale di Planescape: Torment, ovvero Torment Tides of Numenera, e questa è la nostra recensione.
Futuro incontrollato
Un miliardo di anni nel futuro, un nuovo ha trovato il modo di ingannare la morte. Un cercatore con molta conoscenza e saggezza, ha voluto lasciare indimenticabile sul mondo. Nella sua ricerca di eredità perenne, ha scoperto una tecnologia antica che gli ha permesso di trasferire la sua coscienza di un corpo in un altro di sua invenzione. La sua prima creatura, era tutto tranne che perfetta, ma questo non demoralizzò l’uomo che con il tempo si migliorò le sue invenzioni, fino a crearne sempre di più potenti e migliori. Con il tempo la gente cominciò a chiamarlo “Changing God”, che vive di vita in vita, senza mai porre fine alla sua vita. Purtroppo a suo discapito, ogni volta che cambiava corpo, al suo posto iniziava una nuova vita in quello appena lasciato, senziente ed intelligente, capace di vivere per proprio conto. In un primo momento, l’uomo prese queste nuove vite sotto la sua tutela, come un padre, ma ben presto, la corruzione dell’immortalità presero il sopravvento. Lui divenne distante, indifferente, disumano. Trattava i suoi “figli” come semplici strumenti per i suoi fini, e non aveva più alcun interesse per i loro destini. Ma questa non è la cattiva notizia, poiché ogni volta che il “changing God” cambiava forma e vita, donava forza al “The Sorrow”, una creatura tetra che ha il compito di uccidere tutte le forme viventi sulla terra. E finalmente arriviamo anche noi, semplici scarti di vita, una delle tante forme di vita nate grazie al Dio che ora è in crisi. La nostra storia? Starà a noi decidere come crearla.
Scegli il tuo destino
La nostra avventura comincia nel nono mondo, ovvero la terra tra un miliardo di anni, che è resistita a moltissime guerre ed alle civiltà che prima hanno prosperato e poi sono decadute. Infatti, essendo costruita su resti di molte civiltà, avremo l’occasione di incontrare moltissime forme di vita, tra cui umani, automi, mutanti e molti altri. Il giocatore ha pieno controllo nella storia, infatti starà a lui decidere cosa è giusto o sbagliato. Ogni scelta ha una conseguenza, che si traduce in tante storie da svolgere diversamente. Nel gioco incontreremo anche i Nanos, ovvero stregoni del nono mondo. Hanno guadagnato questo nome e reputazione attraverso la loro padronanza della tecnologia antica. Possono utilizzare il numenera per alterare la realtà o acquisire informazioni altrimenti impossibile da conoscere. In combattimento i Nanos sono abili nel combattimento in lontananza e possono guarire o far teletrasportare gli alleati in tutto il campo di battaglia per guadagnare vantaggio. Insieme ai Nanos ci sono i Glaives, guerrieri d’elite del nono mondo, che utilizzano armi, armature e le arti marziali per combattere i nemici. I Glaives sono i più abili guerrieri del mondo con l’uso della spada, ed ovviamente in combattimento sono abili in quello molto ravvicinato. Infine ci sono i Jack, abili esploratori e avventurieri. In combattimento sono abili in quasi tutti i campi, tra cui spade, lance, archi e pistole. La capacità offensiva dipende molto dall’uso che ne fa il giocatore, visto che può combattere sia dalla vicina che dalla lunga distanza. Possono utilizzare i Fling, nano-dispositivi in grado di produrre dolore, o addirittura allucinazioni ai nemici.
Tra milioni di armi e oggetti
Tra le tante armi da utilizzare, un nota particolare alle “Cyphers”, ovvero armi speciali che possono distruggere praticamente ogni cosa, uccidere nemici ed evocare alieni in nostro soccorso. Purtroppo ogni “Cyphers” ha un colpo e poi bisogna gettarlo ed il loro potere deriva dal potere del giocatore, infatti ogni uso influisce negativamente sulla capacità di combattimento o addirittura può causare danni ingenti e ucciderci. Dunque, usatelo con parsimonia. Passando per i nostri compagni, è possibile reclutarne per un massimo di tre per volta. E’ possibile utilizzarli in combattimento avendo accesso ad armi, cifrari e abilità uniche. Come ogni buon GDR isometrico, possiamo farli salire di livello e sviluppare tecniche di combattimento. Infine ci sono le “Tides”, forze invisibili che influenzano tutti gli abitanti del gioco, tra cui il narratore della storia. Sono rappresentate da cinque colori ( Blu, oro, indaco, rosso e argento), ed ogni azione o scelta in gioco che faremo, cambieranno le nostre relazioni con le “Tides”. Ovviamente tutto questo ha un riscontro sul mondo di gioco e sul giocatore, ma non vogliamo spoilerarvi di più. Il gioco è veramente longevo, ed abbiamo impiegato più di 40 ore solo per la quest principale, fino ad arrivare ad un totale di 60 se comprendiamo alcune delle secondarie. E’ impossibile vedere tutto nel gioco in un’unica run ma non preoccupatevi, poiché la rigiocabilità è veramente alta, e cambiando già qualche scelta è possibile aprire nuovi spiragli di storia e nuovi capitoli extra. Anche i nostri compagni potranno dare delle idee e nuove missioni, quindi il nostro consiglio è quello di tenere sempre in considerazione i loro consigli. Dal punto di vista tecnico non è un gigante del genere, ma si difende bene, ed ogni texture fa il suo lavoro. Le musiche ed i suoni in gioco sono piacevoli da ascoltare e non danno mai fastidio. La longevità è alta e la difficoltà è ben bilanciata. Nota molto negativa, è l’assenza della traduzione in italiano, che può dare non pochi problemi ai neofiti del genere. Il nostro consiglio è quello di prendere in considerazione l’acquisto solo se masticate bene l’inglese, oppure attendete qualche traduzione amatoriale o nuovi aggiornamenti da parte dello sviluppatore.
In conclusione
Torment: Tides Of Numenera è veramente vasto e riesce a catturare il giocatore in un’atmosfera coinvolgente. Purtroppo l’esperienza potrebbe essere rovinata dalla mancata traduzione in italiano, che dato il genere di gioco, risulta un peccato per coloro che si perderanno il titolo.