Le avventure grafiche di una vita, quelle punta e clicca, ci hanno fatto divertire molto diversi decenni fa, purtroppo. Ed è che quello che una volta divenne uno dei generi più popolari e richiesti dai giocatori (soprattutto PC), oggi è poco più di un genere marginale che un paio di studi indipendenti ricordano a malapena e poco altro. Proprio per questo, quando approda un titolo di questa stessa natura, i fan di questo genere di giochi provano una grande gioia, cosa già accaduta qualche tempo fa con il ritorno dell’impresentabile Larry con la sua avventura Leisure Suit Larry: Wet Dreams Don’t Dry. Una produzione davvero notevole, come vedemmo all’epoca e, vista la buona accoglienza che ha avuto, è tornato con un seguito.

Il gioco
Esatto, perché Leisure Suit Larry: Wet Dreams Dry Twice è una continuazione diretta di quel lavoro di cui vi abbiamo appena parlato. Un gioco che è stato visto nella sua versione per PC qualche tempo fa e che ora è stato convertito in formato console. E come molti di voi stanno già pensando, è un sequel molto diretto come ora spiegheremo, che tra l’altro inizia esattamente da dove si era interrotto il precedente. Proprio per questo motivo, non spiegheremo troppo la sua trama. Semplicemente, dovresti sapere che Larry sembra aver trovato la sua dolce metà ed è il suo turno di esplorare un’isola tropicale (o più di una) per cercare di trovarla. E se non avessi giocato l’originale? Ebbene, non disperare, perché la verità è che la trama può essere perfettamente seguita e, anche e se lo desideriamo, all’inizio di questa avventura è possibile assistere ad un riassunto di tutto quello che è accaduto in detta prima parte.
In generale e per metterti rapidamente in una situazione, il protagonista di questa storia è Larry. Un personaggio che vive ancorato al passato (negli anni’80 nientemeno) e che si è assolutamente perso nell’era attuale. Ma non solo in materia tecnologica, che utilizza anche espressioni antiquate, battute obsolete e altre storie. E come se non bastasse, oltre a tutto questo, è un essere macho e semplice al massimo. Ebbene, la verità è che no, è uno di quei personaggi di cui non puoi fare a meno di ridere e che di solito creano imbarazzo.

Gameplay e altro
Una volta che siamo al lavoro ci rendiamo conto che, in effetti, siamo di fronte a un’avventura punta e clicca vecchio stile. La levetta sinistra ci permette di muovere il personaggio attraverso gli ambienti (movimenti abbastanza limitati), mentre la levetta destra è quella che controlla il cursore che compare sullo schermo e che ci permette di interagire con gli oggetti e i personaggi presenti nei set. A questo schema di controllo di base si aggiunge la tipica interfaccia usuale di questo tipo di opere che, tra l’altro, ci permette di accedere al nostro inventario. Un sistema che trova alloggio nel terminale mobile tanto odiato dal protagonista in cui spicca il ruolo dell’assistente digitale, che funge da guida, in più sensi, morale compreso.
La formula del gioco è ciò che ti aspetteresti da questo tipo di gioco e, ovviamente, dal franchise stesso. Raccogliendo la testimonianza diretta di ciò che si riflette nell’ultimo capitolo, il nostro compito principale si basa sul dialogo con i vari personaggi che si vedono durante il gioco, potendo scegliere le risposte che riteniamo più appropriate in ogni caso. È anche necessario esplorare gli ambienti e, soprattutto, raccogliere gli oggetti che si trovano lì, che devono essere utilizzati al momento e nel posto giusto nei puzzle comuni che si verificano sempre in questo tipo di opere. Alcune situazioni che, come accaduto nel capitolo precedente, sono apparse alquanto irregolari sotto diversi aspetti, dal livello di difficoltà e logica alla loro originalità nell’approccio, sebbene in generale abbiano un livello più che accettabile. Certo, rimarrai sicuramente bloccato con una probabilità quasi totale in uno o due enigmi piuttosto complessi e senza molta logica.
Il ritmo con cui si svolge la partita è, come di consueto in questi casi, molto lento, con una moltitudine di dialoghi prolungati e situazioni che ci impongono di fermarci per riflettere, pur essendo necessario ripercorrere i nostri passi in varie occasioni. Un gameplay molto tradizionale in questo senso, che sicuramente attirerà i fan del genere e non tanto il resto degli utenti. Ciò che è indiscutibilmente attraente è la sua finitura visiva. Gli sfondi sono molto vari, sono stati ricreati con notevole dettaglio e sono apprezzati con grande chiarezza. Alcuni set in cui si possono vedere personaggi di tutti i tipi che godono di un’estetica che abbiamo trovato di grande successo. Una notevole sfaccettatura tecnica a cui si aggiungono piacevoli melodie che non si appesantiscono con il passare del tempo, un discreto doppiaggio inglese ed effetti variegati.

In conclusione
Anche se è vero che potrebbe essere troppo continuo, la nuova odissea di Larry è ancora molto attraente, almeno per coloro che amano le tradizionali avventure punta e clicca. Il gameplay segue lo schema impostato in questo genere da tempo immemore, la messa in scena è molto attraente e l’umorismo funziona perfettamente nella maggior parte dei casi. Forse il più discutibile ha a che fare con la ricreazione di certi enigmi che devono essere superati per avanzare, che in casi molto specifici può essere un po’ confuso e difficile da escogitare. Ma, per il resto, insistiamo sul fatto che è un più che degno rappresentante delle avventure grafiche e della saga stessa.