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Renoir – Recensione

Ecco uno dei progetti nati su Kickstarter, la piattaforma che permette agli sviluppatori di essere finanziati dagli utenti in cambio di piccoli premi come seriali di giochi conclusi e altri bonus in base alla donazione fatta. Ultimo di queste donazioni è Renoir, un puzzle game a stampo avventuroso. Grazie ai ragazzi di Soulbound siamo venuti alla mano di questo gioco, e questa è la nostra recensione

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Bianco/Nero

James Renoir era un agente di polizia nel distretto centrale di una metropoli consumata da crimini e violenze. L’influenza delle famiglie della mala si era diffusa come un’erbaccia infestante persino tra i corridoi del municipio, fino alle vette del potere politico. La polizia, paralizzata dall’amministrazione corrotta della città, non poteva reagire in alcun modo: era solo un giocattolo nelle mani del vero potere.
Ma ora, con un nuovo politico giovane e di belle speranze arrivato in municipio, le cose stanno migliorando e Renoir è stato promosso a detective per il suo contributo alla lotta contro il crimine. Messo in condizioni di frequentare ambienti meno malfamati, finisce per incontrare la donna dei suoi sogni.
Ma proprio quando tutto sembra mettersi al meglio, due spari risuonano nel buio e mettono sottosopra il suo mondo. Ora risolvere il caso è l’unica cosa che gli importi, perché mentre siede con la schiena appoggiata alla fredda pietra di una lapide si rende conto che il cadavere sepolto sotto di lui è proprio il suo…
Divenuto un fantasma, Renoir possiede l’abilità straordinaria di controllare gli spettri intorno a lui e usarli per risolvere rompicapi ambientali. Dovrà cercare giustizia dalle ombre, avanzando con cautela ed evitando a tutti i costi la luce. La parvenza spettrale di James dovrà ripercorrere a ritroso i suoi ultimi passi nel mondo dei vivi, recuperare i ricordi e cercare gli indizi che lo ricondurranno al suo assassino.

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Tra fantasmi e lapidi

La meccanica principale del gioco è quella di utilizzare e controllare il fantasma di James per andare avanti nel gioco. Il titolo è ambientato in un mondo bidimensionale 2.5D, dove il personaggio si sposta in avanti ed in indietro. Il nostro principale nemico è la luce, infatti camminare attraverso di essa, porterà inevitabilmente al GameOver. Inoltre potremmo controllare altri fantasmi, che useremo per liberarci da ostacoli, tra cui, l’appena citata luce, che andranno via via ad aumentare con l’avanzamento del gioco. Ammetto che in alcune situazioni,  abbiamo dovuto mettere alla prova le nostre abilità da detective per andare avanti a causa di enigmi ben studiati e non poco banali. Graficamente parlando il titolo è valido, ed è giustificato da un buon uso del CryEngine4, mentre il doppiaggio e la colonna sonora sono belle da sentire e non stonano. Una nota piacevole è data dall’ironia del personaggio, che in alcuni casi ci ha strappato più di un sorriso.  Le cut-scene sono il stile fumetto noir degli anni 90, con disegni ben fatti. Purtroppo però se da una parte abbiamo un buon comparto grafico ed una difficoltà adeguata a chi cerca una buona sfida, dall’altra c’è la legnosità del personaggio che rovina una parte del lavoro degli sviluppatori. È veramente un peccato guardare il personaggio che si muove in modo goffo ed inanimato, come se fosse una marionetta. Siamo riusciti a completare il titolo in poche ore, ma sono state ben studiate e piene di cose da fare.

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In conclusione

A colpo d’occhio Renoir non è affatto malvagio, la combinazione di grafica che ricorda Limbo ed il personaggio caratterizzato alla Max Payne, fanno in modo che il titolo ne esca con qualche graffio. Il prezzo richiesto è di circa 19.99 euro, dunque sta a voi decidere o meno se dargli una possibilità o meno.

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