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Rime – Recensione

Finalmente dopo anni di attesa, Rime, opera di Tequila Works è approdato sulle nostre console e PC. Quest’avventura con enigmi, ispirata a giochi dal calibro di Ico e Zelda ci ha meravigliati particolarmente per il suo modo di raccontare una storia. Finalmente siamo riusciti a metterci le mani sopra, e questa è la nostra recensione.

Trama

 Noi impersoneremo Enu, un ragazzino sopravvissuto ad un naufragio su di un’isola che nasconde una storia da scoprire. Fine della trama. Esatto, avete letto bene. La trama è come in questi casi, solo un pretesto per spiegare e farvi immergere nel gioco. Esplorando certamente scoprirete passaggi sulla storia dell’isola, sul naufragio e sul ragazzino stesso, però il titolo si pone come anche un misto di platform, puzzle game ed esplorazioni a gogo. Avremo modo di interagire completamente con il mondo di gioco sin dal primo minuto, anche se con delle limitazioni. Il titolo spinge la curiosità del giocatore ad andare avanti, e la nube di mistero che si cela dietro il grande segreto è veramente grossa. La vera protagonista diventa l’isola, con un sacco di domande a cui noi dovremo cercare una risposta qua e là.  Non mancano anche dei nemici a romperci le scatole, ma i combattimenti non sono nulla di particolare. Il gioco punta tutto sull’atmosfera e l’esplorazione con gli enigmi fatti con giochi di luce e spostamenti oggetti.

Un titolo che affascina

Previsto inizialmente su PS4, rima ha superato numerosi problemi in fase di produzione che hanno lo hanno fatto diventare multipiattaforma. Ora infatti, Rime è uscito su PC,XboxOne e Switch, oltre Ps4.  Durante tutto il gioco non avremo linee di dialogo da leggere, NPC a darci indicazioni o altro. Tutto è lasciato all’esplorazione ed al fascino del level design, molto bello e pulito. Il gioco è diviso in 4 macro aree che si concludono in una quinta dove avremo il vero finale del gioco. Non aspettatevi un gioco alla Talos Principle, ma più alla The Last Guardian, dunque saprete già sicuramente gli enigmi che vi aspetteranno, che variano dal più semplice al più complesso.  La colonna sonora del gioco contiene musiche da oscar, forse una delle migliori da anni a questa parte. Inoltre c’è stata la partecipazione di un’artista di grande talento come Lindsey Stirling, che con il suo violino ha resto ancora tutto più magico.  Ogni area ha la sua musica e ogni nota sembra essere stata scritta per qualcosa all’interno del gioco stesso. Semplicemente divino.  Rime è completabile in appena 7 ore se giocato con molta calma, ma è possibile aumentarne la longevità in caso vogliate raccogliere i segreti e ambire all’ambizioso platino. Purtroppo tutto è molto magico e bello, ma c’è una cosa che non lo ha reso perfetto. La realizzazione tecnica. Caricamenti lunghissimi e piccoli bug, con cali di frame, fanno in modo di non far raggiungere la perfezione ad un gioco quasi perfetto di suo. Un vero peccato, ma che comunque non vi scoraggia ad acquistare un titolo di questo genere.

In conclusione

Non fatevi ingannare, Rime è un titolo dalle tematiche profonde e da qualche colpo di scena poco aspettato. Un gioco affascinante, toccante ed artisticamente molto profondo, che non tiene il giocatore per mano, ma che lo lascia su di un’isola sconosciuta in balia del proprio destino. Nonostante ci sia qualche problema tecnico, noi non possiamo non consigliarvi un titolo di rara bellezza, che vi porterà indietro nel tempo e vi farà sognare, ancora una volta.

 

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