Le avventure grafiche non muoiono mai, e negli ultimi anni sembrano tornate più forti che mai, anche grazie alla consolidata formula Smartphone/Tablet. Alcune di esse, con tutta la sincerità sono “dimenticabili”, mentre alcune di loro attirano l’attenzione del pubblico e della critica, chi per l’originalità chi per altro. Fatto sta che The Inner World è una di esse, e questa è la nostra recensione, della versione PS4 approdata da poco tempo su questa console.
Ah Robert, che compito arduo che hai.
Sviluppato dallo Studio Fizbin, The Inner World è approdato su PC e Ipad a fine 2013, tagliandosi una piccola fetta di pubblico e appassionati del genere. Da qualche mese è disponibile anche su Ps4 una versione corretta e rivista di questo titolo. Da premettere, questa non è una Remastered, ma solamente una correzione degli errori e piccoli problemi che c’erano, soprattutto nella versione mobile. Il titolo racconta le vicende di Robert, un ragazzo che un giorno stava lucidando un pendaglio di Conroy, un monaco che governa Asposia, il mondo fantastico in cui è ambientato il gioco, viene rubato da Peck, un piccione che successivamente scappa dal condotto di scarico. Robert si getta immediatamente alla sua ricerca, finendo in un mondo che fino a quel momento ignorava. Cosi inizia la sua avventura, nel corso della quale imparerà tante cose, soprattutto sulle sue origini e farà conoscenza di personaggi molto importanti. Essendo un’avventura grafica, ci moltissimi enigmi che dovremmo affrontare, premendo pulsanti, raccogliendo oggetti e combinandoli tra di loro al fine di arrivare all’obiettivo. La maggior parte degli enigmi, come appena detto consiste nel trovare l’oggetto giusto da combinare e usare nel posto giusto. Inoltre sono presenti anche enigmi in cui bisogna usare la mente e l’ingegno, magari convincendo qualche creatura strana ad aiutarvi. Siete bloccati? Nessuna paura, potete accedere ad un sistema apposito di indizi che vi aiuterà a sbloccarvi e procedere oltre.
Interfaccia lineare e semplice
L’interfaccia di gioco è veramente facile da imparare e semplice da utilizzare. Durante tutta la maggior parte del gioco dovremo utilizzare le levette analogiche per poter sfruttare l’ambiente e trovare oggetti. L’inventario è visibile spostando il mirino verso il basso, mentre gli aiuti ed il menù sono posti in alto. Presente anche un sistema di salvataggio automatico molto utile. Ma sicuramente all’inizio di Inner World storcerete il naso a causa del suo inizio molto lento e veramente noioso, però dopo qualche ora sarete incollati allo schermo per scoprire il prossimo indizio per andare avanti. Il comparto grafico è molto ben fatto. I personaggi e gli ambienti sono disegnati a mano e lo stile cartoon ricorda quasi dei disegni per bambini. I personaggi sono creati in modo molto semplice, solamente con i lineamenti. Alcuni di loro saranno più particolari, simpatici e ovviamente antipatici, ma nel complesso sono veramente molto belli da vedere. Gli ambienti sono estremamente dettagliati anche se statici. Il tutto è colorato con colori molto cupi e scuri, con una gamma di rossi, marroni e grigi. Il comparto sonoro invece è ben realizzato, con alcuni momenti di alto livello. Buono anche il doppiaggio inglese , soprattutto quello di Robert, forse quello più azzeccato per il personaggio. Purtroppo però non esiste una traduzione sia scritta che parlata in italiano, che potrebbe far storcere il naso ai giocatori più incalliti del genere, o semplicemente coloro che non conoscono la lingua inglese. La longevità si attesta sulle 9/10 ore e possiamo dirvi che sono più che ottime per portare a termine questo genere di titoli. La sceneggiatura risulta ben scritta e anche divertente in alcuni punti, senza mai essere però volgare.
In conclusione
In conclusione, The Inner World è un titolo veramente bello da giocare e vedere, grazie anche al suo senso dell’umorismo piacevole e mai volgare. Il giocatore non avrà mai la sensazione di essersi perso, anche grazie all’uso del sistema di aiuti e indizi che vi porterà alla fine del gioco pienamente soddisfatti. La sceneggiatura e ottima, ottima come la caratterizzazione dei personaggi che risulta essere il punto più ben riuscito del gioco, e la ricerca del pendaglio vi sembrerà solo un pretesto per quello che vi attenderà all’inizio del gioco.