Doom Eternal è tornato, poiché riceve il suo primo DLC, ampliando così la sua storia e la sua frenesia giocabile con tre nuovi livelli che forniscono 5-6 ore aggiuntive di durata, con una difficoltà più malaticcio se possibile e con nuovi boss finali che ti faranno assaporare la bontà dell’inferno. Noi lo abbiamo letteralmente divorato, e questa è la nostra recensione.

Il gioco
Come dice il titolo, è la prima parte dell’espansione The Ancient Gods, che continua i fatti della trama proprio dove è finita la storia di Doom Eternal, cioè dopo aver sconfitto Khan Maykr e annientato l’icona del peccato reincarnato. Ma il buon DOOM Slayer ha ancora molto lavoro da fare e deve tornare nel regno dei Maykr per continuare a devastare demoni e scagnozzi di ogni tipo. Doom Eternal – The Ancient Gods, parte 1 è già tra noi ad offrire più contenuti adrenalinici action del brand della casa. È un’espansione indipendente, il che significa che non è necessario aver superato la campagna principale, aprendosi come una sezione extra dal menu principale, anche se ovviamente è assolutamente consigliabile approfondire prima la storia di base. Infatti, può essere acquistato anche separatamente, e nemmeno possedere Doom Eternal per giocare a questo DLC, ma ancora una volta, non sarebbe il più adatto per godersi l’esperienza in tutta la sua pienezza.
La prima cosa che ci sorprende dell’espansione è che inizieremo con l’intero arsenale e le sue migliorie, pieno di armi per affrontare ciò che sta arrivando sulla nostra strada, perché i tre livelli inclusi nel DLC non daranno alcuna tregua. Ed è importante iniziare con tutte le armi perché tra le poche novità giocabili c’è la presenza di alcune varianti di nemici che richiedono un’arma specifica per essere eliminata, per aumentare ancor di più se possibile l’aspetto strategico del combattimento. Ad esempio, abbiamo una nuova versione del Summoner, che possiamo danneggiare solo usando l’abilità speciale del fucile al plasma, e così ancora. Non è che sia quello che ci aspettavamo, poiché forse avremmo preferito nuove tipologie di nemici oltre a quelli già noti con qualche piccolo miglioramento, ma aiuta in un certo modo a distinguersi dal gioco base e fornire quella difficoltà in più che caratterizza questa espansione. Non pensare che mancheranno le sezioni platform, le sezioni più controverse di Doom Eternal e che hanno diviso la comunità tra amanti e detrattori di esse. Sì, avremo ancora una volta lunghe sezioni con salti impossibili e cadute nel vuoto, quindi è meglio che concentrarsi, perché tornano più impegnativi che mai.

Analisi del gameplay e altro
Inoltre non fatevi ingannare dal fatto che questa prima parte dell’espansione consista di soli tre livelli, perché come forse già saprete provenendo da Doom Eternal, un livello può durare più di un’ora. E infatti, tra i tre livelli con la loro cinematica corrispondente si va ad una durata media di 5-6 ore, niente male per un DLC. Durante questi tre livelli visiteremo una piattaforma petrolifera con accenni di fantascienza, una palude demoniaca o un’enorme città piena di misteri, e sì, con i suoi corrispondenti boss finali. Se prima ci lamentavamo della piccola novità in termini di nemici comuni, la verità è che nei boss finali saremo ben serviti, con potenti masse di design che ci renderanno le cose molto difficili per continuare ad avanzare. Inoltre, il suo finale ci lascia con un pazzo colpo di scena che ci lascia desiderare di continuare la storia, quindi non vediamo l’ora di sapere come DOOM Slayer se la caverà nella seconda parte dell’espansione.
Ci sono altre novità giocabili aggiuntive, come nuove rune di supporto in ciascuno dei livelli DLC, o nuovi elementi cosmetici, ma nulla che cambi sostanzialmente il modo di giocare, che come già sappiamo da Doom Eternal, è estremamente strategico e altro ancora più vicino a un “puzzle” che a un combattimento arcade stesso. Inutile dire che l’ordine in cui uccidiamo i nemici è estremamente importante, al fine di mantenere le riserve di vita, munizioni e carburante con garanzie. Non si può impazzire, anzi, bisogna impazzire, ma con una certa testa, stabilendo a tempo di record quali nemici uccidere per primi. Come un buon DLC che presuppone varietà nell’argomento, enormi orde di cyber demoni, cyber scorpioni, revenant e l’intera serie di potenti nemici che in altre circostanze apparirebbero successivamente qui ci soprassederanno dal primo secondo del primo livello. Ma è meglio per noi, perché il fatto che ci diano tutto l’arsenale di partenza significa solo che dovremo usare ogni ultimo proiettile per porre fine a tutte le minacce.
A livello audiovisivo, mantiene quell’eccellente design artistico del gioco base, con tre livelli molto attraenti e sorprendenti a livello grafico. Ovviamente tutto continua a muoversi con perfetta fluidità, nonostante riempia lo schermo con un numero notevole di nemici. Dove se c’è un cambiamento sostanziale è nella colonna sonora, poiché questa espansione cambia i compositori, lasciando il posto a David Levy e Andrew Hulshult, che fanno un buon lavoro, ma rimangono un po’ lontani dalla qualità della campagna principale.

In conclusione
Doom Eternal – The Ancient Gods Parte 1 è un successone, mantenendo l’eccellenza del gioco base e offrendo tre livelli pieni di orde infernali, piattaforme rischiose e tanta, tanta adrenalina. Qualsiasi amante di Doom Eternal amerà questa nuova esperienza e verrà lasciato a desiderare di più, per quel cliffhanger finale e per quel desiderio di continuare a godersi il re del genere. Doom è tornato, lunga vita a Doom.