Dopo 25 anni di sviluppo della licenza di Colin McRae, e in seguito alla morte del titolo, Dirt Rally, Codemasters lancia EA Sports WRC, un simulatore con licenza FIA WRC che offre 17 campionati, più di 600 km di tappe e più di 70 auto, oltre a numerose modalità di gioco. Ma è sufficiente? Scopriamolo insieme.
La storia
La prima cosa da fare quando si avvia il gioco per la prima volta è quella di recarsi prima alla Scuola di Rally, dove si impareranno le basi soddisfacendo una serie di requisiti in ogni prova, con il consueto sistema di medaglie d’oro, d’argento e di bronzo a seconda delle nostre prestazioni, oltre a poter scegliere su quale superficie vogliamo superare ogni prova.
La grande attrazione del primo EA Sports WRC è la quantità di contenuti, modalità e opzioni che include. Per cominciare, stiamo parlando di più del doppio del numero di tappe e chilometri che possiamo percorrere rispetto al precedente sforzo di rally di Codemasters. Oppure le 78 vere auto su licenza distribuite nelle varie categorie o classi. Per quanto riguarda le modalità, non tutte brillano con la stessa intensità (alcune sembrano più una dichiarazione d’intenti per il futuro), ma offrono un robusto set di possibilità per farti divertire a lungo.
Quindi, proseguendo con la scuola di Rally, mi sembra un po’ breve, con appena una dozzina di lezioni con le tre superfici tra cui scegliere e che, seppur istruttive, probabilmente lasceranno il giocatore desideroso di più situazioni di tipo con cui esercitarsi. soprattutto se lo si confronta con Gran Turismo 7, con le sue 5 diverse licenze e 50 test. Oltre all’accademia, non mancano i Campionati -che ci permettono di scegliere tra numerose classi (Rally 4, S1600…) oltre alla durata dell’evento e alla difficoltà dell’IA degli avversari-, né le gare veloci da soli o online, o gli eventi Time Trial, tre modalità che sono già un classico in qualsiasi gioco di rally. Inoltre, ha il cross-play tra le tre piattaforme e una modalità Foto per creare istantanee impressionanti, a cui possiamo persino aggiungere sporcizia ai veicoli.
Più interessante è la modalità “Momenti”, che ci permette di ricreare situazioni iconiche di rally reali degli ultimi 50 anni, o ispirate ad esse, e che verrà aggiornata con cadenza settimanale. L’unico “ma” in questo modo, che come la Scuola ha tre livelli (oro, argento e bronzo, a seconda delle nostre prestazioni, con diverse ricompense XP) è un dettaglio che non ci è piaciuto, e cioè che alcuni di questi eventi sono bloccati dopo un abbonamento EA Play. In altre parole, si tratta di eventi che non saranno aperti al pubblico e potrai accedervi solo se hai un account attivo sul servizio EA Play, che attualmente è di nuovo in offerta. Si tratta comunque di un dettaglio piuttosto “squallido”.
Ma senza dubbio, la star qui è una modalità Carriera completa, in cui possiamo scegliere da quale punto di partenza, se Junior WRC, WRC 2 o WRC, e seguire l’evoluzione del pilota fittizio nel corso di diverse stagioni, in cui oltre alla guida nelle tappe ci sono piccoli compiti di gestione della squadra, obiettivi da raggiungere con chi ci sponsorizza, ecc. Questi compiti non distolgono in nessun caso l’attenzione da ciò che è importante, la guida, e infatti a volte sembrano essere un po’ semplicistici e senza la profondità vista in F1 23 (ad esempio, il ruolo degli ingegneri per riparare il veicolo), sebbene ci siano anche abilità sbloccabili che migliorano le capacità del nostro team (che una riparazione costa meno, per esempio).
Gameplay ed altro
Se obiettivamente la quantità di contenuti è abbastanza travolgente, non è meno vero che lo sono anche gli aspetti che lasciano una certa sensazione di trovarsi di fronte a un gioco senza con poca “ludicatura” in generale. Abbiamo già parlato di screen tearing, difetti che non sono presenti nei precedenti giochi di velocità di EA e, peggio ancora, nemmeno in Dirt Rally 2.0, un gioco di inizio 2019 e per la generazione precedente. Per questa recensione di EA Sports WRC abbiamo giocato su PS5 con un Dualsense, e dobbiamo dire che, sebbene il gioco introduca molte impostazioni, aiuti e opzioni per configurarlo (sensibilità, zona morta, IA dei rivali), non è un gioco arcade e facile.
Il controllo è buono, e le sensazioni con il Dualsense (feedback aptico, sensazione dei grilletti…) aiutano l’immersione, tanto quanto il suono realistico dei motori o il copilota che ci dà le istruzioni nella lingua di nostra scelta che, va detto, sono molto più utili rispetto ai precedenti WRC. Ma insisto. EA Sports WRC richiede un periodo di tempo per abituarsi ai controlli, alle derapate, agli angoli e alle superfici e, sebbene non sembri esagerato, è facile sentire i veicoli che slittano troppo all’inizio, almeno quando si gioca con un controller. Quindi, non stupitevi se nelle prime gare finirete per fare più di un giro.
Certo, ci sono dettagli che non sono altro che notevoli, come la polvere sospesa o il modo in cui gli schizzi d’acqua scivolano giù dai finestrini. Questi sono dettagli in cui l’EA Sports WRC mostra alcuni scorci di qualità. Ma nel complesso, non è un gioco che impressiona. Alla luce di tutti questi dettagli, EA Sports WRC getta le basi per ciò che Codemasters intende fare con la licenza FIA WRC. Per ora, ha bisogno di un po’ più di tempo per migliorare, soprattutto tecnicamente, e quando si tratta di dare più profondità e packaging ad alcune delle sue modalità di gioco.